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44 anni fa i carri armati sovietici entravano a Praga....

Cari amici

44 anni fa, nasceva in Italia la coscienza collettiva antagonista di una nuova generazione. Su questo punto, e su questa data, tutti i sociologi, gli storici e i filosofi sono ormai d’accordo. Ricordare oggi, quella data, mi sembra quindi doveroso e significativo. Soprattutto per il fatto che, in quella data, la stragrande maggioranza dei lettori di questo blog non erano neppure nati....... [clicca qui] per leggere l'articolo completo (fonte sergiodicorimodiglianji.blogspot.it)

praga_68_welovemercuri.jpg

...ecco un articolo davvero da leggere!

Ringrazio l'amico Mauro per la segnalazione

Comments

riporto lo strepitoso commento di Marco Reis... tutto da leggere! ...lui c'era.... :-) GRAZIE per il tempo che ci hai dedicato Marco!!!
con stima
Gianni Mercuri

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Storici, filosofi e sociologi dicono anche loro un mucchio di cazzate, amico mio. :-) Di teste che sanno pensare ce n’è poche, mentre molti di loro sono tipi che dicevano minchiate già allora, e altri sono imitatori da quattro soldi. Tutti hanno in comune l’idea di insegnare agli altri a vivere: i soliti generali senza esercito, autocertificati dalla stessa Università di cui fin troppo spesso sono diventati i nuovi baroni.
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Credi ammè, che i volantini del Movimento Studentesco di Vercelli li ho scritti quasi tutti, a volte anche correggendoli come mi pareva e facendo incazzare gli altri ‘leaderini’. Parlo del corpo grosso del ‘Sessantotto’ italiano: quello che si riferiva al Movimento Studentesco della Statale di Milano, che era il movimento con i gloriosi Katanga (tipo: corteo non autorizzato, polizia che blocca la via Larga per non farlo uscire, squadre di Katanga che escono e fronteggiano la Celere, casino e botte da orbi per ore mentre il corteo esce dai cancelli dietro, fa tutti i giri che vuole e poi rientra; solo allora i Katanga arretrano in Università; finalmente la polizia può avanzare e, attraverso i vetri rotti, riempie felicemente tutti di lacrimogeni :-) ahhhhh, bei tempi: che profumo di lacrimogeni !!!) e che era il Movimento -soprattutto- di Mario Capanna… molti anni prima che il Mario rincitrullisse come un disco rotto a dare contro anche agli Ogm, ma con lo stipendio da europarlamentare in saccoccia.
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Innanzitutto l’Italia era solo un pezzetto del casino: parliamo di Berkley, di Parigi, dei tedeschi… parliamo di (quasi) tutto il mondo occidentale appena rimessosi in piedi dopo la guerra. Parliamo della prima generazione dopo la guerra e la fame, la prima generazione entrata in massa a scuola. La prima generazione occidentale con la pancia piena, e quindi con tutto il tempo di buttarla in politica e trasformare una rivolta generazionale (una delle tante) in un grande magma pieno di aspirazioni e di energie. Addirittura ci si dimentica che molti degli inneschi della fiammata non erano nemmeno ‘politici’: a Milano la prima scintilla fu al liceo Parini (giovani figli della borghesia con pancia pienissima), in cui si pubblicò un giornaletto (‘La Zanzara’) che pretendeva addirittura di parlare di educazione sessuale a scuola, pensa te. Botte da orbi, polizia, casino… e pochi sanno che la prof Torre Rossi che li aveva sostenuti fu cacciata e mandata in esilio temporaneo a Vercelli. Fu la mia prof di lettere allo Scientifico, e così quell’anno buttammo i programmi ‘ministeriali’ nel cesso e studiammo quel porcone del Ruzante e la letteratura del ‘noi della Quinta B buttammo i programmi 'ministeriali' nel cesso e ci mettemmko a studiare quel porcone del Ruzante e la letteratura del '500, facendoci pure i ‘Gruppi di studio’ al pomeriggio, a casa di qualcuno o... nella sede dei marxisti-leninisti gentilmente concessa. Alternativi, sì, ma non certo come si dice oggi: una delle nostre cazzutissime richieste era di aprire la scuola al pomeriggio, di eliminare la vergogna delle lezioni private… E, poi, certo, anche tanta fuffa generica, aspirazioni di ragazzi: ho una collezione di (miei) volantini, e a volte mi chiedo chi era il pirlotto che li scriveva. :-)
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L’Italia era solo un pezzetto del casino, e la spiegazione non è nella fuffa filosofica, ma è antropologica. La prima generazione con la pancia piena, ma che aveva ancora negli occhi la sofferenza dei padri. Prova a immaginarti le masse di giovani che vedi il sabato sera in piazza Cavour, area 24 e dintorni: prova a immaginarteli tutti insieme, ma non a bere alcool e guardarsi l’ombelico raccontandosi cazzate a vuoto (siamo alla terza e quarta generazione di pance piene, ed è ovvio che le cose vanno a ramengo), ma –dico per dire- prova a immaginarteli a migliaia a fare un’assemblea piena di fumo ed entusiasmi, o un sit-in, un casino gigante, a spaccare il capello in quattro sulle grandi cose-da-cambiare-nel-mondo-per-una-società-migliore. A migliaia anche a Vercelli: non ti immagini cosa abbiamo combinato!
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Ma –altra cosa che si dimentica- era anche un grande magma. C’era il corpo grosso, certo: gli studenti medi, la Statale. Ma c’era di tutto: dai frikkettoni pacifisti figli dei fiori ai marxisti-leninisti che si sposavano solo dentro il partito (quattro gatti, quindi matrimoni problematici, e spesso con delle falospe che ti raccomando). C’erano pure quelli che andavano sugli alberi a fischiettare (Roma, gruppo ‘Gli Uccelli’), e quelli che cominciavano a sparare. E non stupirti se tra i più fetusi (la Lotta Continua che- poi fa fuori il commissario Calabresi) c’erano pure molte origini cattoliche. E non stupirti se quando si facevano le cose brutte erano gli intellettuali –i cattivi maestri- che mandavano avanti i poveracci manovali. Come Bin Laden, né più né meno. Come sempre: il tradimento dei chierici.
Un gran bel casino, ti dico. Che -questo, sì, fantastico- ha educato molti di noi del 'corpo grosso' alla socialità, al capire la vita ‘sociale’ vivendola (passami l’espressione) da fratelli, sentendosene parte viva. Cerca di seguirmi: non c’era separazione tra ‘io’ e ‘noi’, mi spiego?
Non c'erano ombelichi da rimirare, ma 'rivoluzioni' da fare. Più, certo, anche la conseguenza di tante fesserie pseudo-egualitarie: l’unico esame che mi ricordo bene era quello di Storia Contemporanea: gruppo di studio, 27 garantito e uguale per tutti, e io che avevo così vergogna che non ho aperto bocca e poi guardavo stranito quel ‘27’, assurdo, sul libretto.
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'Rottura' col vecchio Pci ? Certo, ovvio. Era 'il vecchio'. Ma non come dice quel pezzo: le punte esasperate di conflitto erano ben poche. Noi, magari solo perchè in provincia, le riunioni le facevamo alla Camera del Lavoro, magari al Psiup (favolosi i suoi ciclostili ! :-) ), e il Pci era certo il 'vecchio', ma che in fretta ha riassorbito: io ci sono entrato già nel '72, ed da lì in avanti la musica (in Italia, dico) è cambiata. - Minchiate dell'articolo su Giuliano Ferrara a Torino: contava... come tanti (il Pci era un esercito e nessuno era un passo fuori dalle linee), e sostanzialmente era solo il capogruppo in Comune.
E' però vero che, prima di avere a che fare con le BR (svelo: persino a Vercelli noi Pci ci siamo pure armati innanzitutto per prevenire loro, e non solo per i tentativi di golpe 'di destra'), c'erano appunto le tensioni con i 'gruppi', ma ti parlo già della metà '70. - Bellissimo una sera a Torino: Pci in piazza San Carlo, qualche diecimila. Dietro, Lotta continua. In fondo sotto i portici la Celere. - Lotta continua veniva a insigare il nostro servizio d'ordine (operai Fiat con 'Stalin': bandierine rosse piiiccole su bastoni groossi :-). Poi arretrava e andava a provocare i poliziotti. Poi tornava di qui e poi tornava di là: Lotta continua -non so se mi spiego- cercava il casino ed era in mezzo. Finchè la Celere parte con la carica contro di loro, ma non si ferma e tutti allegramente vengono addosso a noi. Ma il nostro servizio d'ordine si rompe le balle e contro-carica: 'sdong', 'croc', 'croc', 'sdong'... Quando sentivi 'sdong' era un elmetto, e quando sentivi 'croc' era una testa. :-)
Ci sto ridendo sopra, ma in sostanza era così. Ecco perchè se oggi mi dici dei black bloc io ho persino difficoltà a capire come possa succedere che quattro stronzetti possano rompere non dico una città, ma anche solo le balle. :-)
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Ma adesso chiudo ricordando i nemici, i fascisti. Qualche pezzo di strada insieme, anche se i ‘filosofi’ lo dimenticano (Valle Giulia, per esempio), e poi mille e mille scontri. Brutte, brutte cose, soprattutto nelle grandi città. E da entrambe le parti (anche se le ‘parti’ erano mille, nel magma), sia chiaro. Ma, chissà perché, mi piace sempre ricordare che in Italia un pezzo del ’68 fu anche il loro coraggio. :-)
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Così come –attenzione, attenzione- in quel gran casino ci si misero trame e poteri che manco si immaginano. Il ’68 fu anche l’inizio di un teatrino in cui noi stessi altro non eravamo a volte che comparse insignificanti, e questa fu, sì, caratteristica molto italiana. Sopra la mia scrivania conservo gelosamente il mandato di perquisizione che mi fecero i carabinieri dopo la strage di Piazza Fontana: a Vercelli vennero da una quindicina di noi una notte (i ‘leader’), in cui pare avvennero 40 mila perquisizioni in tutta Italia, contemporaneamente. Ufficialmente alla ricerca di “armi ed esplosivi”, pensa te: avevo 17 anni e mi ciularono la raccolta di volantini, il libretto di Mao (tenuto a mero titolo documentativo, sia chiaro: perlopiù erano proverbi noiosi) e soprattutto... le lettere della morosa. Lo facevano per spaventarci, ovviamente, e probabilmente l’ordine veniva dalle stesse 'centrali' che pochi giorni prima avevano organizzato la strage. Non ci hanno spaventato, e il giorno dopo eravamo già “in assemblea” per rispondere alla “repressione del movimento”. Già, ma le stragi c’erano, e continuarono, e in tutta quella storia noi eravamo comparse in un film. Il ’68 fu anche questo, caro te. Dobbiamo capirlo ancora adesso, e probabilmente ci vorrà ancora moltissimo tempo.
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Comunque, queste sono ormai cose da vecchi. Mi premeva solo dirti che il concetto di “antagonisti” come lo si intende oggi, non ha proprio una beata fava a che fare. :-) Oggi il cosiddetto “antagonismo” è solo triste decadenza luddista che vuol fermare pure i treni che non gli piacciono. E non sto parlando di generazioni migliori o peggiori: trattasi di banali rigiri della storia.

sono contributi come questo che mi fanno godere nel gestire un blog ....

GRAZIE!!!!

Grazie a te. Ma esageruma nen... :-)

Davvero un bel commento, un bel dipinto di quanto accadeva in quegli anni.

Ghia

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