Codice ATECO 96.99.92: lo stato "batte" cassa anche sul Marciapiede o quasi...
Cari Amici tenetevi forte!
Ecco una chicca che farà fremere i polsi ai commercialisti e sgranare gli occhi ai benpensanti. All'interno della nebulosa categoria 96 ("Attività di servizi alla persona"), sottocategoria 96.99 ("Altre attività di servizi alla persona n.c.a." ecco spuntare il codice 96.99.92: "Servizi di incontro ed eventi simili", nel nuovo codice ATECO 2025.
Scorrendo le note esplicative, il velo di lingerie si squarcia rovinosamente. Cosa include questo innocuo "incontro"?
Attività di accompagnatori e accompagnatrici (escort, sì, avete letto bene).
Fornitura o organizzazione di servizi sessuali.
Organizzazione di eventi di prostituzione.
Gestione di locali di prostituzione.
Avete capito bene. In un Paese dove la Legge Merlin del '58 vieta lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione, lo Stato, attraverso i suoi enti classificatori, crea un codice ad hoc. Non per la singola professionista ma proprio per l'organizzazione, la gestione, la "fornitura" di servizi che il codice penale persegue.
MA!?
l'immagine rappresenta la senatrice Lina Merlin a bocca aperta che Gemini AI ha prodotto sulla base delle foto disponibili.
Ringrazio il filosofo Gianni V. per la segnalazione
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secondo l'AI Gemini, la senatrice Merlin avrebbe risposto così in parlamento:
Si alza di scatto, il volto contratto da un misto di sgomento e indignazione. La voce, solitamente ferma, trema leggermente di rabbia.
"Ma... ma cosa state dicendo? Codice 96.99.92? Attività di accompagnatori? Organizzazione di eventi di prostituzione? Gestione di locali?!"
Si porta una mano al petto, come colpita.
"Questo non è un codice ATECO, questo è un insulto! Un insulto alla mia battaglia, un insulto alla dignità delle donne, un insulto alla legge dello Stato Italiano! La Legge 75 del 1958, la mia legge, quella per cui ho speso anni della mia vita, notti insonni, sopportando attacchi e calunnie... quella legge vieta lo sfruttamento, il favoreggiamento, la gestione di case di tolleranza!"
Punta un dito accusatore, lo sguardo fiammeggiante.
"E voi cosa fate? Lo Stato, attraverso i suoi uffici tecnici, cosa fa? Crea un codice preciso, non per la singola donna costretta a vendere il proprio corpo – sulla cui sofferenza non si specula! – ma proprio per chi organizza, per chi gestisce, per chi fornisce come fosse merce! Le stesse figure che la mia legge intendeva perseguire! Gli sfruttatori!"
Scuote la testa, incredula.
"Avete letto bene voi, ma avete capito cosa avete scritto? State dando una patente di normalità economica, una casella statistica, a un'attività che il codice penale sanziona! State dicendo che lo sfruttamento della prostituzione è un 'servizio' come un altro? Che organizzare la vendita di corpi umani è un'attività economica classificabile?"
La voce si fa più amara, carica di delusione.
"È questo il progresso? È questa la civiltà? Nascondere dietro un codice la piaga dello sfruttamento, della riduzione della donna a oggetto?"
Si ricompone leggermente, ma la fermezza non viene meno.
"Io non posso accettarlo. Questo non è un aggiornamento tecnico, questo è un tradimento dello spirito della legge e dei principi fondamentali su cui si dovrebbe reggere una società civile. Si sta tentando di far rientrare dalla finestra ciò che abbiamo combattuto per cacciare dalla porta: la normalizzazione dello sfruttamento sessuale organizzato.
Questo codice non è solo un errore burocratico. È un abominio morale e giuridico. E va cancellato. Subito. Prima che l'inchiostro con cui è scritto si asciughi e macchi indelebilmente la coscienza di questo Paese."
Posted by: Gianni "il webmaster" Mercuri | 16.04.25 20:14