Cari amici
continua la nuova rubrica dedicata all'Astronomia curata dall'amico Vittorio B. che ringrazio. Oggi parliamo delle Pleadi (foto di Marco Lorenzi - fonte www.coelum.com):
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Commento di Vittorio:
Qui abbiamo M45, ossia il 45° oggetto del catalogo Messier: l'ammasso aperto delle Pleiadi. E' una costellazione invernale e in questo periodo è sotto l'orizzonte, apparendo all'alba da agosto, e poi visibile molto bene di notte da ottobre a marzo. Si tratta di un gruppo di giganti blu, stelle di recente formazione (e probabilmente a vita molto breve, poche centinaia di milioni di anni) facilmente visibili con un normale binocolo sopra e a destra della costellazione del toro, a circa 400 anni luce da noi.
Sono dette "le sette sorelle" perchè in condizioni ottimali è possibile distinguere ad occhio nudo sette stelle principali: Alcione (eta-Tauri, la più brillante), Merope, Sterope, Maya, Taigete, Elettra e Celeno, cui si dovrebbero aggiungere Pleione ed Atlas, entrambe appena a sinistra delle sette maggiori. Le nebulose azzurre che le accompagnano sono tipiche degli ammassi giovani: in pratica si tratta di gas e polveri che si stanno compattando e che in futuro formeranno nuove stelle. Il fatto che appaiano azzurrognole è dovuto alla riflessione della luce delle stelle già formate (giganti blu).
Secondo una delle versioni le Pleiadi erano le compagne vergini di Artemide, la dea della caccia. Orione, il famoso cacciatore, che era un porco, le inseguiva per tutta la terra e loro fuggirono nei campi della Beozia. Gli dei si mossero a compassione trasformando le ragazze in colombe e immortalando in seguito la loro figura nelle stelle. Eppure nessuna delle Pleiadi era vergine, quasi tutte giacquero con divinità, tranne Merope, sposata con il noto criminale Sisifo. Lei per la vergogna abbandonò le sorelle in cielo e, per questo motivo, si dice che Merope brilla in cielo meno delle altre stelle che formano le Pleiadi.
In realtà l'ammasso è composto da centinaia di stelle, di un'età media calcolata in 115 milioni di anni. Non lontano da questo gruppo si trova l'altro ammasso aperto nel Toro, quello delle Iadi, non altrettanto appariscente.
La sublime scienza dell'astronomia... eleva la mente dell'uomo allo sdegno per il suo piccolo pianeta e per la sua esistenza momentanea. (cit.)